sabato 14 maggio 2011

INVITO incontro sul tema referendario dell'acqua

Gli Ecologisti Democratici della Vallesina
organizzano:

venerdì 20 maggio ore 21.15
presso l’Ostello “Villa Borgognoni”
Jesi, via Crivelli 1  (angolo via Gramsci)
un incontro sul tema:

H2O: BENE COMUNE  Acqua e servizio idrico integrato: gestione e regole.Prospettive prima, dopo  e “oltre” il Referendum del 12 e 13 giugno
Interverranno:

Bengasi Battisti  - Sindaco di Corchiano (VT), promotore Forum Italiano Acqua Bene Comune
Enzo Giancarli - Cons. Regionale, Presidente Comm. Ambiente Regione Marche
Marisa Abbondanzieri - Presidente ATOO n°2
Ferdinando Avenali  - Presidente Multiservizi SpA
Paolo Cognin - Centri Sociali Marche, Forum Italiano Acqua Bene Comune
Gianluca Fioretti  - Sindaco di Monsano e Presidente degli Ecodem Vallesina
Coordina

Maria Teresa Bianciardi - Corriere Adriatico

la cittadinanza è invitata a partecipare

lunedì 9 maggio 2011

Rinnovabili: un decreto nemico del futuro

Il decreto sul nuovo conto energia per il fotovoltaico approvato dal governo è un colpo duro per le energie rinnovabili.” ha commentato Gianluca Fioretti, presidente degli Ecologisti Democratici Vallesina.

Il governo non ha dato ascolto alle indicazioni di migliaia di imprese ed operatori, ne' ha tenuto conto del parere delle Regioni e delle indicazioni del Parlamento”.
Il brusco calo degli incentivi, al posto di una graduale e equilibrata riduzione commisurata allo sviluppo di tecnologie ed alla riduzione dei costi di installazione, mette a rischio il futuro di lavoratori e di imprese anche nella Vallesina.” a continuato Gianluca Fioretti “ rischiamo posti di lavoro ed un rallentamento delle installazioni, che si stavano affermando anche nel nostro territorio (vedi tabella) come in tutte le Marche. Come Ecodem Vallesina continueremo a batterci per garantire un futuro certo a tutto il settore delle rinnovabili, a fianco delle imprese italiane contro questo governo nemico del futuro.
Impianti fotovoltaici installati
nel comune di Jesi
anno
Numero
Potenza (kW)
2006
2
7
2007
9
75
2008
33
555
2009
27
1367
2010
89
1273
2011
(fino al 5 maggio)
22
3825
TOTALE
182
7102

venerdì 6 maggio 2011

L'intervista del presidente Gianluca Fioretti su Portobello's

Inutile dire che Fioretti è fervente anti-nuclearista senza se e senza ma, che ai referendum, se non verranno bloccati prima, voterà 4 volte "SI" Rivolgiamo a lui la domanda su quali sono le alternative ai reattori per soddisfare il fabbisogno energetico nel Paese?
«I 30 miliardi di euro destinati alla costruzione di centrali potrebbero essere destinati alla ricerca. La prima cosa concreta da fare sarebbe quella di intervenire sull’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico. Questa sarebbe la più grande opera pubblica dal dopoguerra ad oggi, altro che ponte sullo stretto, e ci farebbe risparmiare il 30-40% di energia. Più in generale, penso che lo sviluppo delle energie rinnovabili debba accompagnarsi ad una vera rivoluzione sociale, poiché questo modello di sviluppo ad ogni costo non è più sostenibile».
Molto bello a dirsi. Ma è una strada percorribile?
«Lo è di certo, ma serve un preciso indirizzo politico che questo governo non può dare. Quando mi parlano di alternative concrete, mi viene da sorridere: come se la strada del nucleare fosse realmente percorribile in un Paese come il nostro, che per morfologia, risorse, tempi di attuazione, è quanto di più inadatto alla costruzione di una centrale. Non mi viene in mente un solo posto in Italia che potrebbe essere adatto ad ospitare un reattore. E poi guardiamo alla realtà: qui anche per costruire un ospedale non bastano 7 anni di lavoro: quanti ne servirebbero per una centrale nucleare?».
Non si deve fare l’errore di pensare che il nucleare sia l’unica risorsa energetica pericolosa per la nostra salute. Il nostro territorio, ahinoi, ne sa qualcosa...
«Per questo dico che il discorso energetico deve andare di pari passo con una rivoluzione culturale. Da qui a 50 anni, checché ne dicano i negazionisti, questo pianeta cambierà radicalmente: sempre meno risorse, sempre più persone, sempre più divario. E’ urgente ripensare il nostro modello di sviluppo. E’ urgente capire che la parola “decrescita” non è una bestemmia».