venerdì 22 ottobre 2010

La Risorsa Rifiuto. Una presa di posizione.

Trascorrono i mesi, gli anni, ma la situazione non si sposta, non cambia, anzi. Le cronache devastanti provenienti dalla Campania, con la vita di migliaia di cittadini (colpevoli solo di cercare di vivere una vita civile) avvelenata da montagne di rifiuti e nuovi catini/discariche aperti dalla Polizia e presidiati dall’esercito, esigono doverosamente una riflessione, una considerazione e una forte presa di posizione.

Da ASSOCIAZIONE DEI COMUNI VIRTUOSI

giovedì 21 ottobre 2010

Contro la realizzazione di stoccaggio di scorie nucleari sul territorio regionale

Di seguito il testo della mozione presentata dal consigliere Binci ed approvata dal Consiglio regionale in data 12 ottobre 2010:
Premesso:
che nel 1987 il popolo italiano si è pronunciato per via referendaria sulla fine della produzione di energia nucleare nel nostro paese; che nel mondo, pur essendo attive molte centrali nucleari, la percentuale di energia prodotta resta modesta (il 6,4 per cento), costosa (rispetto alle altre fonti), in via di esaurimento (a causa del combustibile uranio);
che anche dopo il 1987 frequenti sono stati gli incidenti, immutati e pericolosi restano gli impatti ambientali, i rischi per la sicurezza della popolazione e le difficoltà per trovare le soluzioni definitive per lo smaltimento delle scorie radioattive, certi sono gli aumenti dei costi dell’uranio;
che l’Italia si deve dotare di un coerente organico piano energetico nazionale che si basi su politiche e misure per l’efficienza e il risparmio energetico, sulle fonti rinnovabili e su un uso efficace delle fonti fossili per la fase di transizione;
Considerato:
che le scorie radioattive prodotte dalle centrale nucleari italiane dismesse non hanno ancora trovato un sito di stoccaggio definitivo, evidenziando l’enorme problema della lavorazione e stoccaggio in sicurezza delle scorie radioattive prodotte che permane anche con le attuale tecnologie di produzione di energia nucleare;
che la Sogin, società controllata al 100 per cento dal Ministero dell’economia e dello sviluppo economico, ha presentato in questi giorni al Governo il piano di individuazione di 52 aree potenzialmente idonee per ospitare i depositi di rifiuti radioattivi;
che tra i siti di stoccaggio di scorie nucleare individuati, sparsi su tutto il territorio nazionale, risulta anche un’area agricola di circa 300 ha situata nella Vallesina;
che la Regione Marche, ha adottato il Piano energetico e ambientale regionale che prescinde totalmente dal possibile apporto dell’energia nucleare e considerato prioritari gli investimenti e le regole per favorire il risparmio e l’efficienza nei consumi energetici, le fonti rinnovabili e le tecnologie efficienti per le produzioni energetiche, con impianti, reti, iniziative già positivamente avviate sul territorio;
L’ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE
si dichiara contraria alla realizzazione dello stoccaggio di scorie radioattive nelle Marche ed
IMPEGNA
la Giunta regionale ad opporsi alla realizzazione di depositi di scorie radioattive nel proprio territorio, a tutti i livelli decisionali e istituzionali, in quanto lo stoccaggio di scorie nucleari metterebbe a grave rischio la salute e la sicurezza dei cittadini, l’ambiente e le attività agricole turistiche della Regione.

giovedì 14 ottobre 2010

Appello per la proroga delle detrazioni del 55%

La Finanziaria del 2007 ha introdotto la possibilità di beneficiare di detrazioni d’imposta per chi realizza interventi volti a migliorare l’efficienza energetica della propria residenza. In particolare si può chiedere la restituzione in cinque anni del 55% della spesa sostenuta per riduzione delle dispersioni termiche degli edifici, installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda, installazione di caldaie a condensazione e costruzione di nuovi edifici ad altissima efficienza energetica.

Nel quadriennio il costo totale dellʼinvestimento è stato stimato in 11,7 miliardi di euro ed avrebbe comportato un mancato gettito per lʼerario di 6,4 miliardi.
Per l'Enea, la detrazione del 55% è un provvedimento”anticiclico” cioè che innesca l'economia, come ha fatto negli ultimi due anni. Ed il Cresme, a cui LʼEnea ha affidato lo studio, ha calcolato che il risparmio sulla bolletta energetica è stimabile in 3,2 miliardi di euro (dato valutato su 8 anni). A questi si aggiungerebbero 3,3 miliardi di gettito fiscale aggiuntivo (IVA, Irpef, Ires delle imprese e dei professionisti coinvolti). Ulteriori 3,8 miliardi sarebbero imputabili allʼincremento dei valori immobiliari.
Quindi il beneficio del Sistema Paese ammonterebbe a circa 10 miliardi a fronte dei 6,4 a cui avrebbe dovuto “rinunciare” lʼerario.

Nel caso che la detrazione non venisse prorogata, il Cresme stima un aggravio per le casse dello Stato a partire dal 2011, causato dall’interruzione del maggiore gettito generato dagli investimenti. Ed a questo va aggiunto: il rallentamento delle potenzialità di innovazione tecnologica e di efficientamento energetico degli edifici; l'interruzione della crescita virtuosa del risparmio energetico e della limitazione della emissione di CO2; il disimpegno pubblico alla crescita culturale in ambito ambientale, che non gioverebbe ad un Paese che ha tutto da guadagnare dalla tutela del proprio patrimonio.

Allo stato attuale si può usufruire delle detrazioni solo fino al 31 dicembre 2010. Mancano 78 giorni allo scadere delle agevolazioni.

Per prolungarle, e magari farle diventare strutturali è partita una mobilitazione.

Firma l'appello per la loro proroga.

martedì 12 ottobre 2010

Rimbocchiamoci il nucleare di Emilio D'Alessio

Su sollecitazione di Ignazio Marino e Sandro Gozi avevo scritto e presentato come primo firmatario un ordine del giorno sull'energia nucleare per l'assemblea nazionale del PD di venerdì scorso. L'ordine del giorno è stato sottoscritto da 50 delegati nazionali ed è stato regolarmente presentato, assieme a quelli sul testamento biologico e le unioni civili.
Sabato mattina la direzione dell'assemblea ha chiesto di ritirare i tre OdG, con la motivazione che sarebbero stati fatti propri nella relazione conclusiva del segretario Bersani. Ma così non è stato.
Sulla stampa non se ne è parlato granché. Ne hanno scritto l'Unità, il Riformista e il Manifesto. La storia però è triste e sgradevole, perché davanti a scelte nette il PD ancora una volta preferisce rinviare, annacquare.

Il testo integrale dell'ordine del giorno sul suo blog:
http://www.dalessio.eu/

venerdì 8 ottobre 2010

Assemblea nazionale PD: dichiarazione di Fabrizio Vigni presidente nazionale Ecodem

Dalla Assemblea nazionale del Partito Democratico ci aspettiamo scelte chiare su alcuni punti essenziali del programma. Già nella precedente assemblea, con l'approvazione del documento sulla Green Economy, si è messo un primo importante pilastro per la costruzione di un progetto per l'Italia, alternativo alla destra, che abbia al centro la sfida ambientale.
Ora è necessario che anche le altre parti del programma siano coerenti con questa impostazione. Alcuni dei documenti che verranno portati in Assemblea, anche grazie al contributo degli Ecologisti Democratici, contengono proposte che vanno nella direzione giusta: l'uso della leva fiscale per orientare l'economia verso l'innovazione ecologica, le politiche per la mobilità sostenibile, la scelta di puntare sulla agricoltura di qualità dicendo no agli Ogm.

giovedì 7 ottobre 2010

La Green Economy può essere un'opportunità per l'occupazione giovanile?

A Fabriano si è svolto nel mese di settembre il talk show “Verde Speranza” – Il possibile cammino di un territorio verso un’economia sostenibile” condotto dal giornalista Luca Pagliari. All'incontro erano presenti realtà aziendali del territorio: Ecoenergy04 con impianti di energia alternativa; General Building Spa con impianti fotovoltaici; Sordi Impianti con il solare termico e sistemi termoidraulici; l’Oleificio Montedoro, con una filiera di produzione sostenibile e Kube Design con l’arredo in cartone, che hanno portato la loro testimonianza imprenditoriale.
E' stato bello constatare come tutti i rappresentanti di queste aziende “green” fossero molto giovani.

Da qui la domanda: la Green Economy può essere un'opportunità per l'occupazione giovanile?
Per un ragazzo italiano è quasi normale non avere un lavoro: oltre un giovane su quattro è infatti disoccupato. Secondo gli ultimi dati dell’Istat, il tasso di disoccupazione giovanile, cioè di coloro che hanno un’età compresa tra 15 e 24 anni, è del 26,8%, in aumento rispetto a luglio 2009 (25,7%), ma in diminuzione di 0,6 punti percentuali rispetto a giugno 2010. Se ai giovani va male, non va meglio al resto della popolazione: a luglio il tasso di disoccupazione è stato dell’8,4%, stabile rispetto al mese precedente, ma in aumento dello 0,5% rispetto a luglio 2009. In un anno gli occupati sono diminuiti di 172mila unità. Rispetto a giungo 2010 invece si è registrata una diminuzione di 18mila unità (-0,1%).

Come va invece l'economia “green”?
Un indagine condotto da Legambiente Marche su 8 aziende marchigiane “green”: Energy Resources Srl; FAAM Gruop; Gruppo Loccioni; Brandoni Engineering srl; Brandoni Solare Spa; GI&Holding SpA (Gruppo Ghergo); Sistemi 2000& Proget.Ar.Te Group Srl e SPES Scpa ha dato i seguenti risultati:
  1. Il fatturato del 2009 è risultato più del doppio del fatturato 2005;
  2. Gli occupati totali di queste aziende sono passati da 673 del 2005 a 1.067 del 2009;
  3. L'età media degli occupati 35,8.
Tutto ciò ci fa ben sperare.
Leonello Negozi

martedì 5 ottobre 2010

Stoccaggio scorie radiattive: la Sogin identifica un area anche nella provincia di Ancona

La SOGIN società controllata al 100% dal Ministero dell’Economia, ha individuato, secondo un articolo pubblicato il 22 settembre dal “Sole 24 Ore”, le 52 aree idonee alla localizzazione delle scorie nucleari. Il criterio di scelta di questi luoghi nasce da un processo di “esclusione”. La Sogin infatti non ha individuato “i luoghi migliori per ospitare il deposito atomico, ma al contrario ha indicato in quali posti l’impianto non va messo”
Una di queste aree idonee allo stoccaggio di scorie radioattive è localizzata nella provincia di Ancona. L'area con dimensioni di circa 300 ettari (l'estenzione dell'impianto di stoccaggio) è situata tra i comuni di Jesi, Osimo e Filottrano, la localizzazione precisa non la si conosce essendo la mappa sottoposta a segreto e non è disponibile.
L'ex ministro ad interim dello Sviluppo economico, Silvio Berlusconi, ha inviato alla Sogin un documento in cui chiede di fermare, per il momento, l'ottimo lavoro già fatto, perché manca l'Agenzia per la sicurezza del nucleare e deve essere condotta la complessa procedura di valutazione ambientale strategica (Vas). Certo, sono molte le località indicate (52) e non in tutte si andranno a realizzare i depositi di scorie nucleari, che potrebbe essere anche uno solo, ma la cosa non ci tranquillizza.

E’ scandaloso – hanno dichiarato i senatori Roberto Della Seta e Francesco Ferrante del direttivo Ecodem– che la lista sia tenuta segreta dal Governo. Questo contraddice l’esigenza di procedere nella massima chiarezza e nel coinvolgimento di tutti gli interessi coinvolti alla scelta dei siti nazionali ed è la conferma che il Governo Berlusconi e la sua maggioranza hanno in mente una via militare per il ritorno all’energia atomica, in cui ai cittadini vengono imposte scelte decise da pochissimi senza nessun controllo democratico”.

Come Ecologisti Democratici Vallesina crediamo che il futuro energetici e l'occupazione sono nelle fonti rinnovabili. Il nucleare è antieconomico e pericoloso per i problemi non risolti relativi alla tecnologia, ai siti ed allo smaltimento delle scorie.

Come Ecologisti Democratici Vallesina siamo, insieme ad altre associazioni, impegnati a favore dell'approvazione di una legge di iniziativa popolare per la quale stiamo raccogliendo le firme che promuova l’efficienza energetica, lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili e contro il ritorno al nucleare in Italia.